Da Bolsena diversi problemi di pendenze e compattezza del terreno del percorso a piedi vi costringerà a seguire la Cassia per un lungo tratto (fate attenzione!!). Una volta abbandonata la ritroveremo nei pressi di Montefiascone per poi seguire finalmente la Via Francigena ufficiale, con il suo magnifico tratto di basolato antico, fino a Viterbo.
In questo tratto, per qualsiasi necessità potete appoggiarvi all'ospitalità Domus Peregrini, una delle poche che si sta strutturando per accogliere pellegrini a mobilità ridotta.
A Montefiascone visito la Rocca dei Papi, accessibile grazie ad un ascensore, e la Basilica di San Flaviano accessibile al piano terra con una rampa metallica. Anche il piano superiore è visitabile, ma dovrete affrontare una salita in asfalto molto pendente e un piccolo scalino all'ingresso secondario dell'edificio.
A viterbo non mancano servizi accessibili.
Luoghi di particolare interesse
Criticitá sul percorso accessibile
Criticitá sul percorso ufficiale
Le indicazioni di pericolo in mappa identificano le criticità che non consentono a una persona a mobilità ridotta di seguire in autonomia il percorso pedonale della Via Francigena
Se hai segnalazioni o suggerimenti puoi contribuire scrivendo una mail a info@freewheelsonlus.com
Nella penombra delle fronde di quercia, olmi e
Sambuchi attraverso questo bosco in un'atmosfera sospesa,
quasi magica.
Una leggera salita di terriccio
smosso mi impedisce di proseguire oltre. Deluso, ma
determinato, studio una variante, e con il pensiero rivolto a Giulia continuo il mio cammino
Per raggiungere Montefiascone dovrò
attraversare paesaggi molto diversi tra loro,
dal bosco di Turona, alle pianure coltivate fino all'impervia salita
che mi separa da Montefiascone.
E di nuovo ricordo. Ricordo la
sensazione che solo il cammino sa offrire a chi lo affronta: la
percezione di vivere il territorio che si attraversa. Oggi saprei dire
con esattezza quanti campi, valli o boschi separano un paese
dall'altro,
mentre prima l'unica cosa che misurava la distanza tra due loghi
erano i chilometri che li dividevano.
Il cammino oggi è stato molto faticoso, eppure generoso nel donarmi tutta la bellezza della sua storia e dei suoi paesaggi. Penso alla mia Giulia mente scrivo questo diario. Penso che senza il suo amore non sarei potuto tornare in cammino. Conto le ore che mi separano da lei.
Fra pochi giorni saremo, per la prima volta insieme, lungo la Via.
Ritrovo Pietro, la mia guida, lungo il basolato romano all'uscita del paese, che mi accompagna sulla Via fino a Viterbo
Incrocio diversi pellegrini prima di attraversare l'ampia pianura che mi separa da Viterbo, dove, al di là delle sue mura mi attende un incontro speciale.
Piero Badaloni ha voluto conoscermi quando, attraverso amici comuni, ha saputo che stavo facendo la via Francigena dell'alto Lazio.
Abbiamo parlato di cammini e non posso non pensare a come questo riesca a unire le persone attraverso traiettorie segrete e spesso inspiegabili, eppure, in un certo senso, tangibili.
Tempo per vedere tutto quello che Viterbo ha da offrirmi non ne ho.
Decido di attraversare il quartiere del Pellegrino per giungere al Palazzo Papale. È stupefacente lo stato di conservazione dell'architettura medioevale di questo luogo, tanto da generare in me un senso di straniamento, come se fossi sospeso nel tempo altro.
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